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Serial Killers

Leonarda Cianciulli: La saponificatrice di Correggio

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Spesso, ingenuamente, si pensa che gli avvenimenti più raccapriccianti non tocchino il nostro paese, purtroppo non è così, ci sono casi in tutto il mondo e l’Italia non è di certo lo stato più pulito dell’intero globo. Uno di questi casi riguarda una donna, Leonarda Cianciulli, autrice di omicidi violenti e assurdi.

Nata a Montella, in provincia di Avellino, nel 1892, non ebbe un’infanzia serena. A causa della sua salute cagionevole era considerata  un peso dai suoi genitori rispetto ai suoi fratelli e per questo motivo tentò più volte di togliersi la vita, impiccandosi o ingoiando oggetti pericolosi, come le stecche di un busto o cocci di vetro e tutte le volte l’espressione di sua madre le faceva capire che le dispiaceva rivederla in vita.

Nel 1914 sposò un impiegato dell’ufficio del registro e si trasferì ad Ariano Irpino e visse lì fino al 1930, perchè a causa del terremoto dell’Irpinia la loro abitazione fu completamente distrutta. Decisero così di andare a vivere a Correggio, in provincia di Reggio Emilia, grazie ad un cospicuo risarcimento statale concesso ai terremotati e al commercio degli abiti usati portato avanti da Leonarda. Le sue gravidanze furono 17, ma le sopravvissero solamente 4 figli e probabilmente a causa delle perdite questi 4 bambini divennero per lei una vera e propria ossessione.

Nella Cianciulli cominciarono a farsi strada pensieri sempre più tormentati, tanto che decise che per salvare la vita dei suoi figli avrebbe dovuto fare dei sacrifici umani. Sembra che anni prima si fosse fatta leggere la mano da una zingara e che questa le avesse detto: “Ti mariterai, avrai figliolanza, ma tutti i figli tuoi moriranno”. Quindi si era rivolta a un’altra zingara ancora, che le aveva detto: “Vedo nella tua mano destra il carcere e nella sinistra il manicomio”. Infatti per il terrore di perdere altri bambini iniziò a studiare la magia nera, apprendendo tutto sui sortilegi e come riuscire a neutralizzarli.

La prima vittima si chiamava Faustina Setti. La Cianciulli le disse di averle trovato un marito a Pola, le consigliò di vendere tutto, ma si raccomandò con l’amica di non parlarne con nessuno perché avrebbe potuto scatenare delle invidie. Il giorno della partenza, Faustina si recò a casa sua per salutarla. Dato che Faustina era semi analfabeta, Leonarda le offrì il suo aiuto, invitandola a scrivere alcune lettere e cartoline per amici e parenti che avrebbe poi spedito da Pola, nelle quali diceva di stare bene e che tutto procedeva per il meglio. L’amica però non giunse mai a destinazione. Quel giorno stesso, Leonarda la uccise a colpi di scure e la trascinò in uno stanzino. Qui sezionò il cadavere e fece colare il sangue in un catino. A tal proposito, nel suo memoriale, scrisse: “Gettai i pezzi nella pentola, aggiunsi sette chilogrammi di soda caustica, che avevo comperato per fare il sapone, e rimescolai il tutto finché il corpo sezionato si sciolse in una poltiglia scura e vischiosa con la quale riempii alcuni secchi che vuotai in un vicino pozzo nero. Quanto al sangue del catino, aspettai che si coagulasse, lo feci seccare al forno, lo macinai e lo mescolai con farina, zucchero, cioccolato, latte e uova, oltre a un poco di margarina, e mescolai il tutto. Feci una grande quantità di pasticcini croccanti e li servii alle signore che venivano in visita, ma ne mangiammo anche Giuseppe e io”. Qualche giorno, dopo il suo primo omicidio, la “saponificatrice” (come sarà in futuro chiamata) mandò il figlio Giuseppe fino a Pola affinché imbucasse le lettere della vittima per farle giungere ai destinatari con il timbro postale giusto e vendette i suoi indumenti.

Uccise altre due vittime prima della sua cattura, Francesca Soavi Virginia Cacioppo (cantante lirica) entrambe con un modus operandi simile e di ques’ultima Leonarda disse che finì nel pentolone come le altre due, ma la sua carne essendo più grassa e bianca quando fu disciolta insieme ad un flacone di colonia, in seguito ad una lunga bollitura, ne vennero fuori delle ottime saponette cremose. Le diede in omaggio a vicine e conoscenti. Anche i dolci furono migliori: quella donna, secondo la sua mente contorta, era veramente dolce”.

Fu la cognata dell’ultima vittima a insospettirsi dell’improvvisa sparizione di Virginia, che aveva visto entrare nella casa della Cianciulli prima di far perdere le sue tracce per sempre. La casa della stessa donna che poi aveva messo in vendita i vestiti della Cacioppo. Decise quindi di confidare al questore di Reggio Emilia i suoi sospetti, il quale seguì le tracce di un Buono del Tesoro di Virginia, presentato al Banco di San Prospero dal parroco di san Giorgio, a Correggio. Convocato dal questore, il prete disse di aver ricevuto il buono da Abelardo Spinarelli, amico della Cianciulli. Lo stesso Spinarelli dichiarò di averlo ricevuto dalla saponificatrice per il saldo di un debito. Le tracce condussero quindi le indagini fino a Leonarda, la quale confessò i suoi tre omicidi senza fare molta resistenza. Gli inquirenti però non riuscivano a credere che una donna anziana, bassa e grossa avesse potuto fare tutto questo da sola e andarono alla ricerca di un complice che l’avesse aiutata a compiere i delitti. Il sospettato numero uno era il figlio Giuseppe che al processo (1946) dichiarò di aver spedito le lettere, senza però sapere la verità. La madre, intenzionata a difenderlo con tutte le sue forze, propose una dimostrazione atta a far capire che lei era l’unica artefice di quella mattanza. Davanti a magistrati e avvocati, in soli dodici minuti, sezionò il cadavere di un vagabondo morto in ospedale e procedette con le tecniche di saponificazione.

Condannata a 30 anni di carcere e a 3 di manicomio giudiziario passò il suo tempo a scrivere memorie, lavorare ad uncinetto e cucinare biscotti, che nessuno aveva voglia di assaggiare. Il 15 ottobre del 1970, morì nel manicomio giudiziario femminile di Pozzuoli, stroncata da apoplessia cerebrale.

Cresciuto a pane e horror, coltiva questa passione fin da piccolo che lo ha portato ad aprire Horror Stab insieme a Francesco per condividere questo meraviglioso genere con tutti i fan del genere.

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