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Lombardia

Consonno – La Grande Festa

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Agli albori degli anni 60, una piccola frazione di Olginate in provincia di Lecco, sotto la guida di un ricco sognatore, decide di “rifarsi il trucco” trasformando se stessa e il territorio in qualcosa di unico nel suo genere. Nasce così la “Las Vegas italiana” e con essa la grande festa, sotto gli occhi attenti di madre natura..

La Storia

Le prime tracce di esistenza di Consonno risalgano intorno all’anno 1000. Una pergamena dell’epoca ne riconosce lo statuto e l’appartenenza al monastero benedettino di Civate. La sua storia e conseguente appartenenza geopolitica va di pari passo con gli eventi storici e  i relativi cambiamenti avvenuti attraverso i secoli. Si arriva così alla definitiva collocazione al comune di Olginate nel 1928. Isolato dal comune di Olginate, la vita a Consonno era la medesima di tutti i piccoli borghi montani, agricoltura, artigianato, poche  le aspirazioni ed eventi storici che potessero far risaltare o ricordarne l’esistenza nel tempo.

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Il Destino

Nient’altro che un paese come tanti della penisola. Non si fece mancare neanche la “classica” fuga di abitanti che avvenne dopo la seconda guerra mondiale, lasciando nel paese poco più di 50 abitanti. A quel punto, il passaggio da paese agricolo a “paese fantasma” sarebbe stato breve e oggi se ne conoscerebbe a malapena l’esistenza. Se una cosa può accadere accade si dice e Consonno diede forma a questo detto. Il suo destino cambiò per sempre, in modo folle, imprevisto, unico nel suo genere.

La Metamorfosi

I primi anni 60, ovvero la rinascita, il boom economico, le grandi idee, le grandi opere, lavoro, sogni realizzati e consumo. C’era tutto ed era per tutti. I medi e piccoli imprenditori furono i profeti di questo prelibato banchetto di progetti e ambizioni, uno di loro fu il conte MARIO BAGNO.

Il Conte Mario Bagno

Costruttore milanese molto ben avviato nelle grandi opere come strade e aeroporti aveva grandi idee e grandi ambizioni, il tutto supportato da buone dosi di eccentricità e megalomania. Vide Consonno, fece due calcoli, Milano era vicina… L’idea divenne concreta e limpida… Perché andare a Las Vegas? Portiamola qui. Iniziò dalle comunicazioni, in tutti i sensi, fece costruire la strada che da Olginate porta a Consonno e ne “regalò” la proprietà al comune medesimo. Quale miglior biglietto da visita per presentarsi? Così nel 1962 presentò la sua IDEA (o inganno?) alla famiglia Anghileri, proprietaria e abitante del paese, trasformare il piccolo e quasi disabitato borgo agricolo in una sorta di resort agrituristico. La famiglia avrebbe potuto fare strada nel settore vendendo i propri prodotti. L’offerta venne accettata per 22.500.000 lire, il paese ora poteva sognare e il conte diede vita al sogno… E ai lavori.

Las Vegas

I lavori iniziarono. Il vecchio paese fu raso al suolo, compresa l’area circostante, fu risparmiata solo la chiesa e la canonica. Il piccolo vecchio borgo nato nell’anno 1000 e sopravvissuto nei secoli non esisteva più.

Nel 1968 “nacque”ufficialmente Consonno: “La Las Vegas italiana”.

Fu così che la megalomania del conte prese forma, comparvero costruzioni tra il futuristico e il pacchiano che richiamavano a culture di tutto il mondo. Pagode cinesi, cannoni, armature medioevali, torri e perfino una sfinge, questi furono i primi “ornamenti” pensati dal “fantasioso padre padrone”. Alberghi, ristoranti, negozi racchiusi nel”famigerato minareto”. Un imperioso edificio con annessa torre che necessariamente doveva vedersi dalla vallata. Si racconta che venne “limata” la montagna di fronte per migliorare l’obiettivo. E ancora, fontane, sale da ballo, piste ciclabili, cinema, sale giochi e giardini.

 Non finiva qui, l’ambizioso progetto prevedeva campi da calcio tennis, golf e pallacanestro. C’erano anche giardini zoologici, luna park e il futuro fiore all’occhiello: un autodromo. E il centro agrituristico promesso ai soci\abitanti? di quello neanche l’ombra… Ciò  iniziò a creare malumori e antipatie verso il presunto “benefattore”.

La Grande Festa

Entrata alla Festa

E che festa, l’accoglienza era stupenda, attività innumerevoli e per tutti i gusti, ogni desiderio, se non era esaudito lo sarebbe stato in futuro. L’affluenza era altissima, da ogni parte d’Italia, serate di altissimo livello con concerti e spettacoli dei migliori artisti dell’epoca. La nuova Consonno era davvero il paese dei divertimenti sognato dal suo creatore, il futuro era davvero roseo. Sì, questa realtà era viva e sotto gli occhi di tutti, anche di MADRE NATURA che osservava e prendeva atto…

 

La Fine Della Festa

La festa finita

 

Da un punto di vista romantico\poetico si potrebbe dire che in base alle “violenze” subite, disboscamento, trivellazioni, limature, madre natura diede un primo “avvertimento” nel 1966. Una frana  dovuta alle forti e continue piogge bloccò la strada per Consonno, Il problema venne risolto in fretta e i progetti andarono avanti ma le visite iniziarono a calare. Nel 1976 una seconda frana distrusse la strada e la “sfida” finì. Le luci si spensero, la musica pure, madre natura aveva detto “BASTA”.

LA FESTA ERA DAVVERO FINITA.

La Resa 

Da buon “costruttore di grandi sogni” Mario Bagno NON SI ARRESE. Nel 1981 ricostruì un altra volta la strada e ne tentò un altra, dato che i visitatori erano al minimo storico trasformò l’hotel Plaza in una casa di riposo lussuosa. Un disperato tentativo di rilanciare il paese, ma gli abitanti iniziarono ad andarsene e di lì a poco i caseggiati risultarono abbandonati. Nel 1995 il conte MARIO BAGNO, l’uomo che aveva dato vita a un sogno portando lustro e lusso in un piccolo paese morì. La casa di riposo “resistette” fino al 2007, quando chiuse definitivamente.

L’Abbandono

Come se non bastasse arrivò il colpo di grazia, “gli spari sulla Croce rossa”, l’umiliazione finale. Poco dopo la chiusura dell’ospedale fu organizzata una “festa” scellerata e dissennata che tolse l’ultimo barlume di dignità al paese con deturpazioni e atti di vandalismo che proseguirono poi negli anni. Gli eredi del conte e diverse associazioni provarono molte volte con diversi progetti a restituire orgoglio e dignità al borgo, con eventi controllati. Nulla di  realmente concreto però prese mai più forma.

Oggi Consonno si può chiamare “la Las Vegas Fantasma”, frequenti sono ANCORA  le visite, forse come allora, ma cambia lo scenario… IL SILENZIO. Oggi rimane la musica di un fascino rievocativo e malinconico.

La Leggenda E Il Paranormale

Consonno Spettrale

La vendetta

Se, da un lato c’e spazio per la “vendetta poetica” di madre natura, trova spazio anche un altra visione, oscura e misteriosa. Qui il progetto di Mario Bagno si “trasforma” in un imbroglio ai danni degli abitanti, convinti di avere un ruolo importante nella storia. Il sogno di diventare un “agriturismo di punta” rimane una menzogna. La “loro parte” non esiste. La delusione diventa odio quindi l’odio si manifesta anche dall’aldilà. Gli spiriti degli ex abitanti, adirati e rancorosi oltre ad aver contribuito alla fine della festa si aggirerebbero per la zona ancora oggi manifestandosi e spaventando gli avventori. Cercando appunto..VENDETTA.

Oscure presenze

Malori, svenimenti, senso di oppressione e avvistamenti di presenze, queste sono alcune voci di testimonianze. Si dice, che addirittura si possa sentire il rumore della gloriosa locomotiva che attraversava il paese. In questa”dimensione\visione” sembra che a Consonno ci sia ancora vita, “un’altra vita”. Ma non c’e aria di festa…

Ricerca Paranormale

La nomea di “paese infestato” porta quindi a Consonno visite di appassionati e ricercatori dell’ambiente paranormale (compreso il sottoscritto). Prendendo “prepotentemente” posizione, quindi dissociandosi da “mere e ridicole” spettacolarizzazioni fini a se stesse che si possono trovare sul web. Non si trovano seri riscontri che possano affermare di una REALE attività paranormale nel paese. A onor di questo sarebbe cosa buona porre fine a racconti improbabili e show irrispettosi, concentrandosi solo sulla storia e bellezza del luogo.

CONSIDERAZIONI PERSONALI

Consonno, è un luogo strano, anomalo, emana un fascino purissimo che ti proietta in una sorta di limbo dimensionale. Non ti da la percezione di capire dove realmente ti trovi. A tratti, in base anche alle sue assurde strutture per l’epoca, sembra di trovarsi in una città futuristica, che, nonostante lo sia già stata è ancora vivida. Esiste ma non esisterà mai. Una sensazione di futuro già avvenuto.

SENSAZIONE FINALE

Strada per Consonno

Visitando il luogo e lasciandosi andare a ciò che sprigiona, si ha la sensazione di trovarsi in un luogo di festa interrotto bruscamente. Come se il tutto fosse rimasto intentato, incompiuto, indefinito. Come se nell’aria qualcosa invocasse resurrezione, riscatto e una seconda possibilità.
Viva è la soddisfazione e la sensazione di aver visitato un posto che emana un fascino unico e sensazioni di molti tipi, la più preponderante? A “CONSONNO E’ SEMPRE FESTA” ma, in realtà, purtroppo, la FESTA è finita… male…

Per altri luoghi abbandonati cliccate QUI!

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Ricercatore e appassionato di paranormale e' il responsabile audio del team di ricerca paranormale: Paranormal Inquiries.

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