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[Recensione] Dracula Di Bram Stoker

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La storia di Vlad III di Valacchia. Un principe sanguinario ed un vampiro assetato di sangue e di vita. La visione di F.F. Coppola.

La Trama

Siamo nel 1462 e la Romania è sotto l’occhio degli arabi. Il principe Vlad III di Valacchia decide di combattere gli invasori. Fa costruire una enorme cinta muraria e difende il suo castello dagli attacchi.

Mentre si trova in guerra i nemici inviano una falsa lettera a Elisabeta, la sua sposa, comunicandole la morte del consorte. Lei, per la disperazione, si getta dalla torre più alta del castello.

Al suo ritorno, il conte Vlad, viene a conoscenza del fatto e si prodiga ancora di più nel combattere gli invasori. Maledice Dio e, al momento della sua morte,si trasforma in un vampiro , un non-morto.

Dracula, chiamato così perché facente parte di un antico ordine cavalleresco denominato “Ordo Draconis”, inizierà il suo peregrinare finché giungerà a Londra. Qui incontrerà una donna, Mina, la copia perfetta di Elisabeta. La sedurrà e farà in modo di portarla con sé in Romania.

Nel frattempo un cacciatore di vampiri, Van Helsing, si metterà sulle sue tracce e cercherà, per quanto possibile, di combatterlo. Ma Dracula è in contatto telepatico con Mina (esattamente come lo era con Renfield) e quando capisce il piano di Van Helsing, cerca in tutti i modi di impedire la riuscita dell’impresa.

Mina mostra sempre più i segni del vampirismo ed il tempo passa in fretta. Il finale è da brividi.

L’Analisi

Un film che racconta per l’ennesima volta la storia di Dracula? No, grazie. F.F. Coppola, dopo aver portato a buon fine la trilogia de Il Padrino, riesce a dare nuovo smalto ad una vicenda fin troppo usata ed abusata. Rende questo film molto particolare mostrando un lato poco noto del conte Vlad Tepes: l’amore.

Il conte è guidato dall’amore per la sua sposa suicida e questo lo porta a divenire un vampiro. Atmosfere tetre, scenografia al limite della perfezione e attori eccellenti rendono questa pellicola un cult per gli amanti dell’horror.

Una passerella di nomi illustri fa da protagonista in questo film. Anthony Hopkins (noto per il suo ruolo ne Il silenzio degli innocenti) interpreta perfettamente il cacciatore di vampiri un po’ sopra le righe. Troviamo anche una giovanissima Winona Ryder (conosciuta anche per la parte in Autumn in New York con Richard Gere) che interpreta la moglie di Jonathan Harker (Keanu Reeves) di cui si innamora il conte Dracula.

Ma in questo film c’è anche un po’ di Italia. Infatti vediamo Monica Bellucci (in una delle sue migliori interpretazioni dopo Malena) vestire i panni della prima sposa di Dracula. E veniamo al conte Dracula. Gary Oldman (La talpa, Una vita al massimo, Il cavaliere oscuro, Hannibal – in compagnia di Antohny Hopkins – Il quinto elemento) svolge il suo compito in modo egregio rendendo il conte un po’ più “umano”.

“Love song for a vampire” rende omaggio ad un amore che valica persino le frontiere ed i limiti imposti dal tempo e dallo spazio.
Vincitore di 4 premi Oscar, fra cui miglior montaggio sonoro e miglior scenografia, questo film non lascerà insoddisfatti gli amanti del genere. Oltre agli Oscar ha ricevuto quattro candidature al Premio BAFTA, cinque premi e cinque candidature al Saturn Award, una candidatura al MTV Movies Awards ed una candidatura al Premio Hugo.

Pareri Personali

Partendo dal presupposto che F.F. Coppola è sempre una garanzia, mi sento di dire che questo film prende. Nonostante non sia molto fedele al racconto originale di Bram Stoker, riesce a dare quell’idea.

Coppola ha la capicità di far rimanere lo spettatore attaccato alla sedia fino alla fine. I molteplici colpi di scena e la variazione spasmodica delle inquadrature rendono la visione quanto mai interessante.

Senza mai cadere nell’ovvietà del genere, Coppola confeziona un cult. Oltre ai grandi nomi presenti nel cast, una buona parte di fortuna viene dalla canzone di Annie Lennox e dalla colonna sonora composta da Wojciech Kilar (La morte e la fanciulla di Roman Polanski, La nona porta, Ritratto di signora, Il Pianista).

In questa pellicola, ad un occhio attento, non può sfuggire il lieve riferimento alla decadenza di Hollywood: un gigantismo autocelebrativo che sta volgendo al termine. Una sorta di decadenza di quel cimitero dorato hollywoodiano.

Un film che merita di essere annoverato fra i più grandi cult di tutti i tempi. Un classico del cinema horror che nessuno dovrebbe avere il diritto di non vedere.

Voto

Lorenzo, 32 anni, appassionato ed accanito lettore, principalmente riguardo il soprannaturale. Amante dei buoni film e degli scenari horror. Ricercatore e studioso del paranormale.

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