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[Recensione] La cura dal benessere

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La trama, il regista più che conosciuto e un attore che reputo fantastico, mi spingono in sala verso la visione di questa nuova pellicola: La Cura dal Benessere.

Un ambizioso giovane è stato mandato a incontrare il CEO della sua azienda in un idilliaco ma altrettanto misterioso “centro benessere” situato in una località remota sulle Alpi Svizzere.
Capirà molto presto che i trattamenti miracolosi della spa non sono quello che sembrano e rimarrà intrappolato nel centro.
La sua stessa salute mentale sarà messa a dura prova quando scoprirà di essere affetto dallo stesso malanno che ha colpito gli altri ospiti.

All’ultimo secondo scopro la durata del film, cosa di cui non mi ero minimamente preoccupato ma che, dopo averla letta, ha catturato subito la mia attenzione…in negativo.

Difficilmente un film di questo genere riesce a tenermi lì dall’inizio alla fine e così, infatti, non è stato…

La Cura dal Benessere si divide in due: la prima metà del film riguarda l’introduzione a parer mio NECESSARIA; la seconda, invece, è il film vero e proprio dove troviamo i lati più oscuri e dove l’angoscia raggiunge il suo limite massimo.

Ho sentito dire da molti che il film è lento, noioso ecc… Ma io, sono convinto, che chi riuscirà ad attendere, a concentrarsi fino alla fine del film (come me) non ne rimarrà deluso anzi troverà la voglia di rivederlo ben presto.

Parliamo delle principali interpretazioni: Jason Isaacs è il dott. Heinreich Volmer, capo della struttura; Dane DeHaan è Lockhart, il protagonista, e Mia Goth è la tenebrosa Hannah. Tutti e tre gli attori risultano perfetti nel ruolo che ricoprono all’interno di questa pellicola, soprattutto Mia.

L’ambientazione, la fotografia e tutto ciò che gira attorno ai personaggi, compresa la colonna sonora, è stupefacente. Quasi ti viene la voglia di visitare quel centro pur sapendo cosa vi viene fatto all’interno…

La mia sensazione nei confronti del film si ribalta completamente dall’inizio alla fine portandomi, una volta tornato a casa, a volerlo subito riguardare, cosa che non avevo minimamente pensato a metà della proiezione.

La trama, per quanto malata, è affascinante e viene realizzata a parer mio nel migliore dei modi, forse con qualche pecca in qua e in là ma la perfezione, in questo genere, è pressoché irraggiungibile per chiunque anche se in questo caso Gore Verbinski ci va molto vicino.

La cura dal benessere è pieno zeppo di dettagli ed ognuno di esso ha una sua spiegazione ben precisa. È proprio questo il genere di film che adoro, lontano dai 3000 jumpscare elementari che, al giorno d’oggi, vengono sempre più utilizzati per spaventare quei fan così “ingenui” che non cercano qualcosa di più in un film.

Come sempre non inserisco alcun spoiler all’interno delle recensioni proprio perché vorrei che tutti guardassero il film e giudicassero loro stessi per poi, magari, confrontarsi con me all’interno della nostra community Facebook : “La mia vita è un Horror”

VOTO 9

Nato a pane e horror, fin da subito sviluppa una particolare ed accesa passione verso il mondo del cinema horror. La cosa non si è mai attenuata, ma anzi viene accentuata dopo la creazione di Horror Stab.

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