recensioni
[Recensione] The Mothman Prophecies – Voci Dall’Ombra
Due occhi rossi. Una figura demoniaca. Eventi al limite del paranormale. Tutto questo è The Mothman Prophecies.
La Trama
In questo film datato 2002, Richard Gere interpreta John Klein, un giornalista che, suo malgrado, si ritrova ad essere un ricercatore del paranormale.
Dopo lo strano incidente in cui ha perso al vita sua moglie, Klein decide di capire cosa sia successo quella sera. Perché, quando ha raccolto le cose della moglie si è ritrovato fra le mani un quaderno pieno di disegni che rappresentavano un mostro. Una figura alta con le ali e due occhi rossi e rotondi.
Durante il viaggio verso la Virginia, Klein si ritrova misteriosamente nella cittadina di Point Pleasant. Dal 1966, vengono segnalati strani avvistamenti e avvenimenti inspiegabili.
Alcune persone sostengono di aver visto distintamente una figura umana dotata di ali sorvolare l’area 51 e che, a volte, abbia raggiunto anche la cittadina. Aiutato dalla poliziotta del luogo, interpretata da Laura Linney (L’olio di Lorenzo, The Truman Show, Mystic River, The Exorcism of Emily Rose). il protagonista cercherà di arrivare al bandolo della matassa ritrovandosi, spesso, dentro l’occhio del ciclone. Dentro gli occhi rossi di quello che gli abitanti di Point Pleasant hanno soprannominato “Mothman”, l’uomo falena.
Fra i protagonisti troviamo anche Will Patton (che ricordiamo nella sua interpretazione del film “Armageddon- Giudizio finale” con Bruce Willis).
L’analisi
Una regia interessante quella di Mark Pellington che, dopo “Arlington Road”, cerca di fare il salto di qualità.
Un film che sembra, però, lascia un po’ con alcune domande. La regia non è “scolastica” ma alla pellicola sembra mancare quella sorta di inquietudine che qualcosa di spaventoso stia per accadere.
Nonostante il film sia ispirato ad un fatto realmente accaduto non c’è nessuna dimostrazione delle visioni che gli abitanti di Point Pleasant dicono di aver avuto, solamente accenni e descrizioni dei testimoni (sarebbe stato d’impatto, invece, anche solamente una visione in lontananza di questa figura terribile).
Sceneggiatura che non è il massimo per un film che si rifà ad un best seller del genere horror-paranormale. Di rilevante, se così si può definire, c’è l’incontro/scontro del protagonista con la piccola realtà e con i personaggi quasi caricaturali della cittadina americana. Il finale lascia un po’ a desiderare perché sembra siano stati presi ad esempio film epico-eroici di lontana memoria.
The Mothman Prophecies riesce a muoversi bene nel mondo paranormale e soprannaturale offrendo allo spettatore attimi di ansia, paura mista a curiosità riguardo quella misteriosa figura portatrice di infausti avvenimenti. Con il passare del tempo il film sembra avere un crescendo emozionale per poi fermarsi, forse troppo, sulla mitologica figura dell’uomo falena e sul “sentito dire” di alcuni abitanti.
L’unico, se così possiamo definirlo, momento di leggera suspense è quando un certo Ingrid Cold si presenta ad alcuni abitanti di Point Pleasant in abiti troppo leggeri per il clima invernale che si respira. Ma tutto il resto è un leit motiv già visto in altre pellicole del genere: ambientazione cupa, suoni ovattati, musica tetra e quella voce al telefono quasi sottovoce o sospirata che ricorda, piuttosto, quella di uno stalker invece che di una presenza soprannaturale.
Pareri Personali
Pur senza sorprendere Mark Pellington ha la capacità di tenere lo spettatore incollato alla sedia (non per seguire la trama ma per capire chi siano quei “tutti” a cui si riferisce Laura Linney nell’ultima chiamata che fa al giornalista) Richard Gere, in una veste diversa, meno gigolò e più, definiamolo, vulnerabile, non manca di strizzare, forse troppe volte, l’occhio com’è nel suo stile.
Un film che, in un certo senso, spiazza lo spettatore meno esperto del genere Thriller/Horror ma che non lascia insoddisfatti né indifferenti.La scelta della sceneggiatura non è male ma si sarebbe potuto fare di meglio soprattutto per quanto riguarda lo svolgimento della storia.
Non che sia incomprensibile ma, in alcuni momenti, è necessario fermarsi un attimo a riflettere per capire il motivo di una determinata scelta piuttosto che un’altra.
Il paranormale non si discute però non dovrebbe nemmeno far sbadigliare per la maggior parte del film.