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Attentati

Attentati Terrorisitici Parigi – Gli Attacchi al Bataclan e Alla Citta’

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Nemmeno la Francia è immune alla violenza ed al terrorismo.

Nel 2015 la città di Parigi ha passato due giorni d’inferno.

Dopo l’Inghilterra facciamo un breve viaggio oltre Manica ed arriviamo in Francia. La patria della liberté, egalité, fraternité. Uno Stato davvero multietnico dove convivono varie etnie, popoli, idee e culture. Ma la convivenza di persone diverse non sempre è un bene. Purtroppo nel 2015 qualcosa ha rotto questo sottile equilibrio portando alcuni esponenti dello Stato Islamico a compiere gravi atti di terrorismo. Partiamo dal principio.

1. 7-9 gennaio 2015

Alcuni affiliati e sostenitori di Al-Qaida attaccarono la redazione del giornale francese “Charlie Hebdo” (reo di aver pubblicato delle vignette satiriche su Allah) per poi barricarsi in un supermercato kocher. In questo attacco rimasero uccise ben diciassette persone. Da questa piccola scintilla si sviluppò un enorme fuoco che, piano piano, iniziò ad invadere tutta la Francia.

Dal mese di febbraio, poi, ci furono una serie di azioni che, a partire da Nizza fino ad arrivare a Tolone passando per vari quartieri della città di Parigi.

2. 13 novembre 2015

Le prime esplosioni

Una normale serata invernale. Alle 21.20 davanti allo Stad De France un’esplosione fende l’aria e mette in allarme chiunque stia, in quel momento, frequentando l’Events (un locale di in zona Saint-Deni). Nello stadio si sta giocando un’amichevole tra Francia e Germania. Non viene dato subito l’allarme per non aggravare la situazione e la partita prosegue normalmente.

Dopo cinque minuti altri due ristoranti sono presi di mira da quattro terroristi che, a bordo di un’auto nera, sparano all’impazzata in direzione dei locali consumando circa 100 proiettili di un AK-47. Sempre a breve distanza di tempo si sente un’altra esplosione davanti ad un fast food nei pressi dell’ingresso H dello stadio. La seconda sparatoria della serata avviene nei pressi del Café Bonne Biére e della pizzeria Casa Nostra.
Alle 21.36 ha inizio la terza sparatoria di questa notte assurda ed infernale. Davanti al ristorante La Belle Equipe ci saranno 21 morti e ben 9 feriti. Ma la serata è lunga e non è ancora finita la follia terroristica.

L’attacco al Bataclan

Siamo nel teatro Bataclan. Sono le 21.40 ed al suo interno si sta svolgendo un concerto di musica metal con il gruppo Eagles of Death Metal. Ci sono circa 1500 spettatori. Un gruppo di tre terroristi totalmente vestiti di nero lasciano la loro auto (una VolksWagen Polo nera) accanto al teatro. Dopo ciò viene uno dei terroristi invia un messaggio al capocellula (“Siamo partiti, cominciamo”). I tre entrano nel teatro ed iniziano a sparare contro i presenti gridando “Allahu Akbar!” ed inneggiando alla Siria ed all’Iraq.

Ci saranno una serie di raffiche che porteranno alla morte un gran numero di persone. La prima colpirà la band e la seconda verrà diretta verso il bar facendo fuggire il chitarrista ed il bassista della band. Ma non finisce qui. Oltre ai colpi ininterrotti di AK-47 i terroristi lanciano alcune granate all’interno del teatro. Tutti cercano di salvarsi (chi dalle porte di sicurezza, chi dalla porta principale, chi viene aiutato a fuggire dai buttafuori). L’attentato viene ripreso da un giornalista che abita a pochi metri dal teatro degli orrori. I terroristi, dopo aver invaso il teatro, hanno preso degli ostaggi e li hanno uccisi a colpi di mitra.

Ma la serata non si è ancora conclusa e la loro sete di rivoluzione non si è per nulla placata. Infatti alle 21.43 si sente la terza esplosione di questa serata. Uno dei passeggeri della Seat Leon nera dalla quale poco prima erano stati sparati i colpi all’indirizzo delle due pizzerie, si fa esplodere nelle immediate vicinanze del teatro. Nessuna vittima se non il kamikaze (15 i feriti). Dopo dieci minuti, precisamente alle 21.53, l’ennesimo attentato esplosivo nei pressi un Mc Donald’s a 400 metri di distanza dallo stadio in cui in sta ancora giocando la partita Francia- Germania.

L’Irruzione nel teatro degli orrori

Alle 22.00, insieme ad un collega, un membro della Brigata Anticrimine irrompe nel teatro in cui si è consumata la strage. Ciò che gli si para davanti ha del terribile: una serie di corpi martoriati e crivellati di colpi sono riversi nella sala. Dopo pochi minuti, e una cinquantina di corpi scavalcati, si ritrova faccia a faccia con uno degli attentatori (che nel frattempo tiene sotto tiro uno degli ostaggi). Accortosi della loro presenza spara all’impazzata ma viene colpito da un colpo di pistola del sovrintendente della BA.

Due colleghi di Amimour (questo il nome di uno dei terroristi) rispondo al fuoco dai bordi della platea. I due agenti contattano immediatamente la Brigade de Recherche ed d’Intervention ( un corpo speciale di unità di crisi). Un gruppo di agenti della BRI viene “accolto” da una raffica di proiettili sparati da uno dei terroristi sopravvissuti. Fortunatmente i poliziotti riescono a sfuggire alla sparatoria e ad evitare le pallottole.

Sono le 22.15. 35 minuti dopo l’inizio dell’inferno. Un gruppo di altri 60 poliziotti viene inviato al teatro Bataclan per cercare di portare in salvo quante più persone possibili. Ma è tutto inutile. I terroristi non sembrano voler cedere. Vogliono morire da eroi, come impone la Jihad, la cosiddetta guerra santa.

Intorno alle 23.00 un folto gruppo di agenti della BRI riesce ad entrare nel teatro riuscendo a raggiungere la platea ed aiutando alcuni spettatori sopravvissuti ad uscire dai loro nascondigli ed accompagnandoli fuori. Alle 23.15, durante la bonifica del piano superiore, i poliziotti intervenuti trovano  due terroristi con 100 ostaggi relegati in una stanza nell’ala ovest. Uno dei terroristi, attraverso il cellulare rubato ad uno dei prigionieri, minacciano i poliziotti ed il negoziatore. La minaccia è seria: decapiteranno gli ostaggi se tutti gli agenti non lasceranno l’edificio.

3. 14 novembre 2015

La serata descritta sopra non è ancora finita. Nonostante sia passato un giorno sembra sia tutto parte di un’unico grande evento, un orrore che si protrae e si porta dietro una lunga scia di sangue e di vittime innocenti. Verso mezzanotte e diciotto si decide per un raid all’interno del Bataclan. Mostefai e Aggad (due dei terroristi che avevano sparato in precedenza al sovrintendente ed al suo collega della BRI) aprono il fuoco utilizzando gli ostaggi come scudi umani. I poliziotti, nel frattempo, lanciano granate, flash bang e bombe fumogene.

La morte degli attentatori ed il salvataggio degli ostaggi

Il combattimento dura in tutto 5 minuti. Ma sono i minuti più lunghi. I due attentatori moriranno (uno dopo essere stato colpito alla cintura esplosiva, e l’altro verrà freddato nel tentativo di farsi saltare in aria). Gli ostaggi, finalmente liberi, possono uscire in strada ed inizia, piano piano, a scrollarsi di dosso tutto ciò che anno vissuto in quei momenti. Non è facile uscire vivi da un attacco terroristico ma lor ce l’hanno fatta.

Alle 00.58 tutto è finito. Nessuno sparo squarcia il silenzio di Parigi. Nessuna esplosione mette più paura. Tutto è silenzio. Pianti. Lacrime. Urla di chi ha capito di aver perso, nel teatro, una persona cara, un figlio, un marito, un parente, un amico.

All’01.00 l’ISIS rivendica via Twitter gli attacchi di Parigi. Afferma che non si fermerà. Dopo Parigi toccherà a Washington, Londra, e anche Roma.

Il conto delle vittime

Nel terroristico inferno del teatro Bataclan perderanno la vita 90 persone. 90 vite spezzate per una follia. Una follia religiosa che ha tolto a 90 famiglie la possibilità di rivedere vivi i propri cari. 90. Come la paura. Ma questa volta la paura non si è fermata. Aveva portato con se anche la morte. E quest’ultima ha avuto il sopravvento.

All’01.00 l’ISIS rivendica via Twitter gli attacchi di Parigi. Afferma che non si fermerà. Dopo Parigi toccherà a Washington, Londra, e anche Roma.

In totale, contando tutti gli attacchi di quella maledetta notte del 13 novembre 2015, persero la vita 130 persone di 26 nazionalità diverse. I feriti furono fra i 352 e 368. Un enorme prezzo è stato pagato da queste persone. Persone innocenti che quella sera avrebbero semplicemente voluto godersi la partita, la cena, una passeggiata, il concerto della loro band preferita. Ed invece sono andati, inconsapevolmente, incontro ad un destino che, per loro, aveva già scritto tutto.

Lorenzo, 32 anni, appassionato ed accanito lettore, principalmente riguardo il soprannaturale. Amante dei buoni film e degli scenari horror. Ricercatore e studioso del paranormale.

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