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Le Donne Serial Killer Che Hanno Fatto La Storia
Il mestiere del serial killer non è, come si suol dire, roba da uomini. Molte volte anche le donne hanno voluto provare il brivido dell’omicidio seriale, spesso lasciando il segno nella storia.
1. Aillen Wuornos
Il suo bouquet di vittime è ampio: ben 7. Tutti uomini. La sua motivazione fu che li uccise per legittima difesa dopo che questi avevano tentato di importunarla e persino di usarle violenza. Ma non fece tutto da sola: il suo amante la aiutò in ogni singolo passaggio. In un locale gay conoscerà una della cameriere, Tyra Moore, che diventerà il suo confessore e che ascolterà la descrizione di ogni omicidio. Nel corso del processo si dichiarerà innocente ed il suo avvocato sosterrà la legittima difesa (la Wuornos affermerà di essere stata più volte costretta a rapporti anali che lei non voleva). La Corte dell Florida, però, non ha creduto alla sua versione e nel 2002 è stata giustiziata mediante iniezione letale.
2. Rosemary West
Figlia di un padre affetto da schizofrenia che abusa sessualmente di lei ed una madre vittima, anch’essa, del marito padrone e depressa , la piccola Rosemary cresce in modo problematico. Quando incontra Fred West il suo odio nascosto esce fuori e darà vita ad una serie di efferati delitti. Con il suo aiuto, Rosemary, attira giovani ragazzi e ragazze nella loro casa con la scusa di essere alla ricerca di una baby sitter per i loro figli.
Le vittime vengono drogate, stuprate, uccise e poi sepolte in giardino o nelle vicinanze del garage. I due, sadici, perversi, legati da fantasie concernenti lo stupro, le violenze e la morte, utilizzano la piccola Anne Marie (figlia di West) come “sfogo” per le loro malate perversioni. Quando Anne Marie riesce a fuggire dalla casa è il turno dell’altra figlia di West, Heather, a soddisfare le necessità sessuali. Ma la gravidanza della ragazza sarà la cosa che aiuterà ad incastrarli (infatti Heather aveva confessato ad un suo compagno di classe di essere stata sodomizzata e brutalmente violentata dal padre).
La ragazza, ahimé, verrà assassinata per impedirle di reiterare quell’accusa. Dopo una lunga serie di ricerche, sotto la casa e nel terreno circostante l’abitazione della coppia, verranno ritrovati una serie di scheletri e alcuni corpi non ancora totalmente decomposti. La West si è sempre dichiarata innocente.
3. Joanna Dennehy
Nel 2013 uccise tre uomini “per vedere l’effetto che fa”. Durante il processo e poco prima della sua condanna avrebbe scritto una lettera al giudice giustificandosi affermando di averlo fatto per vedere se era davvero fredda come credeva. Aggiunse che dopo il primo omicidio aveva iniziato a provarci gusto. A 13 anni decide di scappare con un diciannovenne da cui avrà due figli.
Dopo un breve periodo di pace inizia a picchiare il compagno sia dentro che fuori dal letto coniugale. Uno dei suoi sogni era di vestirsi da prostituta ed essere stuprata. Dopo questa vicenda, Trevor, il compagno, decide di lasciarla portandosi via i due figli. Nel marzo 2013 inizia il suo “lavoro”: pugnala al cuore un magazziniere polacco. Pochi giorni dopo è il turno del suo padrone di casa. Passano poche ore e, non sazia, decide di uccidere a coltellate un ex membro della Marina.
Dopo questo omicidio chiamerà un amico mentre canta “Ooops, I Did It Again” di Britney Spears. Una personalità camaleontica, adattabile, una trasformista della personalità in base alla persona che aveva davanti.
4. Beverley Allitt
Altra infermiera killer, soprannominata The Angel Of Death, L’Angelo Della Morte. Altre vittime dovute alla cosiddetta “Sindrome di Dio”. Nel 1991 uccise quattro bambini e ne attaccò un altro paio senza un apparente motivo. La causa scatenante, probabilmente, fu la presenza della Sindrome di Munchausen che la portò, sin da bambina, a fingersi malata per attirare l’attenzione su di sé. Dopo il processo venne condannata a ben 13 ergastoli per tentato omicidio.