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storie horror

Il massacro nel McDonald’s di San Ysidro

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“Vado a caccia di umani”…

James Oliver Huberty nasce nel 1942 a Canton, in Ohio. A 3 anni contrasse la poliomielite che gli provocò un danno permanente alle gambe.

Dopo il divorzio dei genitori si iscrisse a sociologia, ma poco dopo cambiò e studiò scienze mortuarie in Pennsylvania. Ottenne la licenza come imbalsamatore e lavorò per un’agenzia funebre a Canton.

Nel 1965 si sposò ed ebbe due figlie.

Convinto che l’invasione dell’Unione Sovietica fosse vicina e che i banchieri stessero mandando volutamente in rovina il paese, decise di riempire la sua casa di cibo non deperibile, sei fucili, uzi e pistole 9mm.

Nel 1983 si trasferì a San Ysidro, portandosi dietro tutto l’armamentario, dove James trovò lavoro come guardia di sicurezza.

Quello che segue è il resoconto della settimana di James prima del massacro:

– Il 10 luglio venne licenziato.

– Il 15 luglio 1984, tre giorni prima di compiere il massacro, Huberty disse alla moglie, Etna, che sospettava di avere un disturbo mentale..

– Il 17 luglio, chiamò una clinica di salute mentale, richiedendo un appuntamento. Dopo aver lasciato i suoi contatti alla receptionist, gli assicurarono che sarebbe stato richiamato entro poche ore.

James non fu mai richiamato. All’insaputa di Huberty, la receptionist aveva sbagliato a scrivere il suo cognome scrivendo “Shouberty”. I suoi modi gentili non trasmisero un senso di urgenza all’operatrice; la sua chiamata fu quindi inserita nei casi non gravi, da essere richiamati entro 48 ore.

– Il 18 luglio, Huberty portò la moglie e i figli allo zoo di San Diego. Durante la camminata, disse alla moglie che la sua vita era ormai finita. Riferendosi alla mancata chiamata da parte del centro di salute mentale, disse, “Bene, la società ha avuto la sua chance”.

Dopo aver pranzato a un McDonald’s nel quartiere di San Diego Clairemont, gli Huberty fecero ritorno a casa. Poco dopo, andò in camera da letto dove la moglie si stava rilassando sdraiata sul letto; andò verso di lei e le disse “voglio darti il bacio dell’addio”. Etna gli chiese dove stesse andando, e lui rispose “vado a caccia di umani”.

All’incirca alle 4 del pomeriggio del 18 luglio James Huberty guidò la sua berlina Mercury Marquis nel parcheggio di un ristorante di un McDonald’s su San Ysidro Boulevard. Con lui aveva una pistola Browning HP 9mm semi-automatica, una carabina IMI Uzi 9 mm, un fucile a canna liscia Winchester, e una borsa di tessuto riempita con centinaia di munizioni per ogni arma. Nel ristorante erano presenti 45 clienti.

Dopo essere entrato nel ristorante qualche minuto dopo, Huberty prima puntò il fucile a un impiegato di 16 anni di nome John Arnold. Il vicedirettore, Guillermo Flores, gridò, “Hey, John, quel ragazzo sta per spararti”. Secondo Arnold, quando Huberty premette il grilletto, “non successe nulla”. Mentre Huberty ispezionava l’arma, il direttore del ristorante, la ventiduenne Neva Caine, camminò verso Arnold, mentre Arnold – credendo che il tutto fosse uno scherzo – iniziò ad allontanarsi dall’uomo armato. Huberty sparò verso il soffitto prima di puntare l’Uzi verso la Caine, sparandole una volta sotto l’occhio sinistro. Morì qualche minuto dopo.

Subito dopo aver sparato alla Caine, Huberty sparò con il fucile verso John Arnold, ferendo il giovane al petto, e gridando “tutti a terra”.Huberty si riferì a tutti i presenti al ristorante come “sporchi maiali”, gridando che aveva ucciso un migliaio di persone e che aveva intenzione di ucciderne un altro migliaio. Dopo aver sentito le invettive e le imprecazioni di Huberty, ed aver visto Neva Caine e John Arnold a terra, un cliente, il venticinquenne Victor Rivera, tentò di persuadere Huberty a non sparare più. In risposta, Huberty sparò a Rivera 14 volte, gridandogli ripetutamente “stai zitto”, mentre Rivera gemeva a terra.

Mentre molti dei presenti al ristorante cercavano di nascondersi sotto ai tavoli, Huberty spostò la sua attenzione verso sei donne e bambini che si stavano abbracciando. Prima sparò, uccidendola, alla diciannovenne María Colmenero-Silva con un singolo proiettile al petto; sparò poi alla bambina di 9 anni Claudia Pérez allo stomaco, alla guancia, alla coscia, al fianco, al petto, alla schiena, al braccio e alla testa con l’Uzi, e ferì la sorella quindicenne Imelda, sparandole una volta al petto con la stessa arma, poi sparò all’undicenne Aurora Peña con il fucile. Peña – inizialmente ferita alla gamba – era stata coperta dalla zia incinta, la diciottenne Jackie Reyes. Huberty sparò alla Reyes 48 volte con l’Uzi. Dietro il corpo della madre, il neonato di 8 mesi Carlos Reyes iniziò a piangere, e Huberty lo uccise con un singolo colpo al centro della schiena.

Huberty sparò e uccise un camionista di 62 anni di nome Laurence Versluis, prima di puntare una delle famiglie nell’area giochi del ristorante, che avevano cercato di proteggere i figli con i loro corpi sotto ai tavoli. La trentunenne Blythe Regan Herrera aveva protetto il figlio di 11 anni, Matao, sotto uno dei banchi del cibo, e il marito aveva coperto il figlio di 12 anni Keith sotto un altro bancone lontano da loro. Huberty iniziò a sparare alle persone sedute al ristorante mentre camminava verso quelle sotto ai tavoli. Ronald Herrera ordinò a Thomas di non muoversi, coprendolo col suo corpo. Thomas fu colpito due volte alla spalla e al braccio, ma non fu gravemente ferito; Ronald Herrera fu colpito otto volte allo stomaco, al petto, al braccio, alla testa ma riuscì a sopravvivere; sua moglie, Blythe, e suo figlio, Matao, furono entrambi uccisi da numerosi colpi alla testa.

Nelle vicinanze due donne cercavano di nascondersi dietro un bancone. Guadalupe del Rio, 24 anni era contro un muro; fu coperta dall’amico, il trentunenne Arisdelsi Vuelvas Vargas. Del Rio fu colpita diverse volte alla schiena, agli addominali, al petto, al collo, ma nessuna delle ferite fu grave, mentre Vargas fu colpito una volta sola dietro la testa. Morì per la ferita il giorno dopo, e fu l’unica persona a sopravvivere abbastanza da raggiungere l’ospedale. In un altro bancone, Huberty uccise il quarantacinquenne Hugo Velazquez Vasquez sparandogli al petto.

La prima di molte chiamate d’emergenza fu fatta alle 4 del pomeriggio, ma la polizia fu per errore mandata a un altro McDonald’s lontano tre chilometri da quello a San Ysidro. La polizia arrivò al ristorante corretto dieci minuti dopo. Fecero chiudere la zona per sei isolati. Stabilirono poi un posto di comando a due isolati dal ristorante, e sparsero 175 agenti in zone strategiche. (Questi agenti furono raggiunti un’ora dopo dai membri della SWAT, che a loro volta si posizionarono in diverse zone attorno al ristorante.)

Una giovane donna, Lydia Flores, arrivò con la macchina nel parcheggio del ristorante poco dopo le 4, notando finestre rotte e rumori di spari, prima di “alzare lo sguardo e vederlo che sparava e basta”. La Flores fece retromarcia fino a quando la macchina non sbatté contro una recinzione; si nascose quindi con la figlia di due anni fino a quando gli spari cessarono.

Tre bambini di 11 anni arrivarono in bici nel parcheggio per comprare qualcosa da bere.] Sentendo qualcuno gridare, tutti e tre esitarono, prima che Huberty gli sparò addosso col fucile e con l’Uzi. Joshua Coleman cadde a terra ferito in maniera grave alla schiena, al braccio e alla gamba; ricordò più tardi di aver guardato verso i suoi amici, Omarr Hernández e David Delgado, vedendo che Hernández era a terra con diverse ferite alla schiena e iniziò a vomitare; Delgado era stato colpito diverse volte alla testa e morì. Coleman sopravvisse, mentre Hernández, insieme a Delgado, morì sul posto.

Huberty notò una coppia di anziani, Miguel e Aida Victoria, camminare verso l’entrata. Mentre Miguel stava per aprire la porta per far entrare la moglie, Huberty fece fuoco con il fucile, uccidendo Aida con un colpo alla faccia e ferendo Miguel. Un sopravvissuto non ferito, Oscar Mondragon, disse che vide Miguel chinarsi verso la moglie e cercare di pulirle la faccia dal sangue. Miguel iniziò poi ad insultare Huberty, che lo uccise sparandogli in testa.

All’incirca alle 4 e 10, una coppia di messicani, Astolfo e Maricela Felix, guidarono verso una delle aree di servizio del ristorante. Notando i vetri rotti, Astolfo inizialmente pensò che stessero facendo dei lavori di ristrutturazione e che Huberty – che stava camminando verso la macchina – fosse un operaio. Huberty sparò con il fucile e con l’Uzi alla coppia e alla loro figlia di 4 mesi, Karlita, colpendo Maricela in faccia, alle braccia e al petto, accecandola a un occhio e rendendole permanentemente inutilizzabile una mano. La figlia fu gravemente ferita al collo, al petto e all’addome. Astolfo fu ferito al petto e alla testa. Mentre Astolfo e Maricela scapparono dal fuoco di Huberty, Maricela mise la bambina nelle braccia di una donna che stava scappando e le disse in spagnolo, “Per favore salva mia figlia”, prima di ripararsi dietro una macchina parcheggiata. La donna portò la bambina in un ospedale vicino mentre il marito prestava soccorso ad Astolfo e Maricela in un palazzo vicino. Tutti e tre i Felix sopravvissero.

Diversi sopravvissuti dichiararono più tardi che Huberty accese una radio portatile, probabilmente alla ricerca di notiziari prima di mettere una stazione con della musica e ricominciare a sparare. Poco dopo entrò in cucina, scoprendo sei impiegati. Iniziò quindi a sparare, uccidendo la ventunenne Paulina López, la diciannovenne Elsa Borboa-Fierro e la diciottenne Margarita Padilla, ferendo gravemente il diciassettenne Alberto Leos.

Sentendo il giovane teenager Jose Pérez lamentarsi, Huberty lo uccise sparandogli alla testa. Pérez morì a fianco degli amici e della vicina, Gloria González, e di una giovane donna di nome Michelle Carncross. A un certo punto, Aurora Peña, che giaceva distesa vicino alla zia morta, alla cugina neonata e ai due suoi amici, notò una pausa negli spari. Aprì gli occhi, e vide Huberty vicino che la guardava. Imprecò e le lanciò un pacchetto di patatine fritte addosso, poi ricaricò il fucile e le sparò al braccio, al petto e al collo. Sopravvisse, nonostante il fatto che rimase in ospedale per il periodo più lungo tra tutti i sopravvissuti.

La polizia, appostata nei pressi del ristorante, non sapeva inizialmente quanti erano i carnefici, dal momento che Huberty stava usando diverse armi da fuoco e sparava rapidamente. Inoltre dal momento che molte finestre del ristorante erano state rotte dagli spari, i riflessi dei vetri rotti rendevano difficile per la polizia vedere all’interno. Un cecchino della SWAT si posizionò sul tetto di un ufficio postale accanto al ristorante. Fu autorizzato ad uccidere Huberty non appena avesse avuto una visuale chiara.

Alle 5.17 il cecchino ottenne la visuale chiara di Huberty dal collo in giù; sparò una sola volta, il colpo gli trapassò l’aorta uscendo dalla spina dorsale, causandogli una ferita di circa due centimetri che lo fece cadere di schiena.Il petto di Huberty si sollevò, per poi distendersi. La sparatoria durò 78 minuti, durante i quali Huberty esaurì non meno di 245 cartucce, uccidendo 20 persone e ferendone altre 20, di cui una morì il giorno dopo in ospedale. Diciassette persone furono uccise nel ristorante, quattro nelle immediate vicinanze. Molti feriti cercarono di tamponare le perdite di sangue con dei tovaglioli, spesso invano.

Tra le vittime, 13 furono uccise per colpi alla testa, 7 perché furono colpite al petto e una vittima, il bambino di 8 mesi Carlos Reyes, da un singolo proiettile da 9 mm che lo colpì alla schiena. Le vittime, la cui età variava dagli 8 mesi ai 74 anni, erano quasi tutti di origine messicana, riflettendo la demografia della zona. Nonostante Huberty durante la sparatoria disse che aveva ucciso migliaia di persone in Vietnam, non aveva fatto parte di nessun reparto militare.

Nato a pane e horror, fin da subito sviluppa una particolare ed accesa passione verso il mondo del cinema horror. La cosa non si è mai attenuata, ma anzi viene accentuata dopo la creazione di Horror Stab.

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