Andiamo a vedere una VERA STORIA che diede il via a personaggi, come Chucky, e che in pochi conosciamo veramente.
Siamo nel 1906 quando Robert Eugene Otto, a cinque anni, ricevette in regalo, da un servitore di origini africane, una bambola.
Secondo la leggenda, tale servitore era un praticante della magia nera e di rituali voodoo, che gli donò la bambola per lanciargli una maledizione.
Robert il bambolotto, omonimo del suo nuovo piccolo padrone diede il via a svariati inquietanti episodi: i genitori erano del parere che la bambola parlasse e i vicini sostenevano di averla vista addirittura muoversi durante la loro assenza, notando i suoi movimenti da una finestra all’altra parte della casa.
Secondo alcune fonti, Robert Eugene era davvero ossessionato dalla bambola, al punto che da adulto, dopo essersi sposato con sua moglie Anne, fece allestire nell’abitazione di famiglia un’intera stanza per il piccolo Robert con tanto di mobili in miniatura. La moglie Anne dubitò più volte della sanità mentale del marito e spesso, nascondeva la raccapricciante bambola in soffitta; ma il legame tra Robert la bambola e Robert Eugene era troppo forte per essere spezzato, riuscivano sempre a ritrovarsi.
Fino alla sua morte, avvenuta nel 1974, Robert Eugene sosteneva che la bambola fosse maledetta.
La bambola rimase in soffitta fino a quando la casa non venne acquistata da un’altra famiglia.
La nuova famiglia aveva una bambina di dieci anni, che trovò la bambola girovagando per la casa. Una notte la bimba gridò e affermò ai suoi genitori che la bambola l’aveva aggredita, nel tentativo di assassinarla. Ancora oggi, da adulta, continua a sostenere la presunta vitalità di Robert.