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Storie horror realmente accadute. Parte 3/3
Storie horror realmente accadute. Parte 3/3
Eccoci finalmente giunti all’ultima parte di questa inquietante, macabra, e reale rubrica.
5. L’uomo con la maschera di ferro.
Nella Francia del XVII secolo ci fu un detenuto molto diverso dagli altri. Arrestato nel 1669, venne spostato da prigione a prigione e nessuno seppe mai chi fosse. Perché nessuno riuscì mai a vedere il suo viso.
Il prigioniero era costretto ad indossare sempre una maschera di ferro che copriva interamente il suo volto, e non poté mai rivolgere parola a nessuno, con pochissime eccezioni. Rimase rinchiuso, con la maschera di ferro, per 34 anni, e il motivo della sua prigionia non ebbe mai conferma.
La cosa più strana è che questo prigioniero era trattato con ogni riguardo. Anche se non poteva parlare e togliersi la maschera, riceveva cibo prelibato, libri e abiti di lusso.
Il mistero avvolge la figura dell’uomo con la maschera di ferro. Chi era? Perché è stato arrestato? Perché nessuno aveva il permesso di guardarlo? E soprattutto, cosa costringeva i suoi carcerieri a trattarlo così bene?
L’identità dell’uomo è senza dubbio la chiave per risolvere il mistero.
Si pensa che potesse essere un parente del Re Luigi XIV, magari un fratello illegittimo o un uomo che poteva essere suo padre al posto del Re da cui egli aveva ereditato il trono. Qualcuno, insomma, che doveva essere eliminato, ma che il Re non riusciva a far uccidere.
6. La cosa che ti uccide negli incubi.
L’ultima storia horror nel mondo reale è avvenuta a Los Angeles, in una una famiglia di rifugiati cambogiani. Ad un tratto il figlio, di giovane età, iniziò a soffrire di orribili incubi. Disse ai suoi genitori che non avrebbe più dormito, perché appena si fosse addormentato la “cosa” l’avrebbe inseguito. Riuscì a stare sveglio per giorni e giorni, preoccupando i suoi genitori.
Ma alla fine riuscì ad addormentarsi, e i suoi credettero che la crisi fosse passata. Quella notte, però, sentirono degli urli terribili provenire dalla sua camera. Si precipitarono da lui, ma lo trovarono morto.
Wes Craven ha affermato di essersi ispirato a questa storia per il primo film su Freddy Krueger, Nightmare – Dal profondo della notte.