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Storie horror realmente accadute. Parte1/3
Esistono migliaia di storie e racconti dell’orrore ma, la maggior parte delle volte, sono il frutto della fantasia di qualche amante del genere.
Queste, però, sono delle storie realmente accadute che talvolta superano perfino la fantasia.
1.L’ SS Ourang Medan.
Nel giugno del 1947 alcune navi americane ricevettero dei messaggi di allarme da una nave olandese, la Ourang Medan.
In alfabeto Morse, i messaggi comunicavano qualcosa di terribile. Tutti gli ufficiali e tutto l’equipaggio della nave erano morti: l’unico superstite era colui che stava chiedendo aiuto. Passò pochissimo tempo, quando arrivò un altro messaggio: “Sto morendo anche io… Aiutatemi!”.
Quando l’equipaggio della Silver Star (una delle navi americane) arrivò a bordo della Ourang Medan, trovò i cadaveri sul ponte, in pose terrorizzate e con le braccia verso l’alto. Non si poté fare nessun’altra indagine, perché un incendio improvviso – e di origine non identificata – scoppiò sulla nave, e costrinse i marinai della Silver Star ad evacuare velocemente.
Una delle ipotesi più diffuse è che ci fosse a bordo un commercio clandestino di sostanze chimiche, che abbiano causato l’avvelenamento dell’equipaggio per poi incendiarsi quando entrate a contatto con l’acqua di mare.
Alcuni sostengono che la Ourang Medan in realtà non sia mai esistita, anche se la Silver Star è ben documentata ed è sicuramente reale.
2.Il mistero del passo Djatlov.
C’era una zona, nel nord dei monti Urali, chiamata “la montagna dei morti”. Dal 2 febbraio del 1959 la zona è conosciuta con questo nome grazie alla storia dell’orrore che vi si consumò.
La storia tratta la spedizione di nove studenti, che intrapresero un’escursione con gli sci di fondo. Dopo una lunga giornata di sci, con i ragazzi affaticati, il freddo si fece troppo intenso. Decisero di accamparsi. Le prime ore della notte passarono tranquille, ma ad un certo punto qualcosa strappò la tenda con violenza, dall’interno. Qualcuno, evidentemente, volle uscire a tutti i costi e più rapidamente possibile. Non si è mai capito perché, ma da quel momento tutti i ragazzi trovarono la morte in orribili condizioni.
Quando vennero trovati i primi corpi dei ragazzi, due erano poco più in là, sotto un grande cedro, nudi accanto ai resti di un fuoco. Altri tre corpi vennero ritrovati a centinaia di metri di distanza, e altri ancora in fondo ad una gola.
I cadaveri avevano gravi fratture craniche e a livello della cassa toracica. Era come se qualcosa avesse schiacciato le loro ossa con la stessa pressione di un’automobile. Una delle ragazze aveva perso la lingua, la mascella e gli occhi.
La cosa più inquietante è che non c’erano impronte, tranne quelle dei ragazzi. Nulla farebbe pensare che qualcuno si sia avvicinato alla tenda. Quel qualcuno, o qualcosa, che ha distrutto i corpi dei ragazzi era forse dentro la tenda.
Un altro mistero riguarda il fatto che alcuni vestiti delle vittime presentavano alti livelli di contaminazione radioattiva. Questo, insieme al fatto che i corpi fossero svestiti nonostante temperature di -25/-30°C, resta uno dei misteri più grandi di questa faccenda.