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[Recensione] Autopsy

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Fra inquietanti scampanellii e la necessità di trovare una soluzione ad un omicidio plurimo si snoda la suspense di Autopsy.

La Trama

Il corpo di una donna non identificata, vittima di un omicidio, viene portato all’obitorio. Il dottor Tommy Tilden si troverà a dover fronteggiare qualcosa molto più grande di lui.

L’Analisi

La suspense è il fulcro ed il punto centrale di Autopsy. La scoperta, durante l’autopsia di una donna non identificata, della mancanza di organi interni al corpo spaventa ed inquieta i due protagonisti: il dottor Tilden e suo figlio Austin. La vittima potrebbe essere stata torturata. Una pellicola circolare, che segue passo passo le quattro fasi dell’analisi autoptica. Tutta questa necessità di trovare spiegazioni razionali anche quando risulta difficile viene riversata in questa pellicola. Non che manchi di slanci ma c’è sempre quella sorta di “chiusura” negli schemi preconfezionati. La trama è interessante e ben intessuta. Se l’inizio, però, promette bene, la seconda parte del film sembra avvilupparsi sul “già visto”, sul convenzionale (anche per quanto riguarda le scelte registiche).

Overdal riesce, per tutto il primo tempo, a muoversi piuttosto bene nell’ambiente asettico dell’obitorio; cosa che, ahimè, non si vede nella seconda parte. Tutto ciò che concerne la costruzione della suspense e la gestione della componente riguardante la costruzione dell’incubo viene a mancare nella seconda parte che risulta fin troppo prevedibile. L’attesa dell’incubo e la necessità di risolvere, in qualche modo, l’enigma sono le due parti centrali e fondamentali della pellicola. La mancanza di continuità dell’elemento suspense rischia di far cadere Autopsy nell’ovvietà. Una cosa interessante da notare è la costruzione della psicologia del padre, Tommy Tinder, che, rimasto vedovo, si porta dentro una serie di mostri fra cui un grande senso di colpa. Questa scelta registica lo rende, in un certo senso, più umano e le sue scelte divengono comprensibili. I particolari della pratica autoptica potrebbero, in qualche caso, scontrarsi con la sensibilità accentuata di alcuni spettatori ma, essendo vietato ai minori di 14 anni, non dovrebbe essere difficile la gestione di questa scene.

Pareri Personali

Autopsy: un film da vedere. Senza grossi slanci stilistici o registici riesce a regalare buone sensazioni. Una pellicola adatta agli amanti del genere ma anche, e soprattutto, ai neofiti. La giusta dose di suspense e di terrore che attanaglia i protagonisti si ripercuote inevitabilmente sullo spettatore che si ritrova, d’improvviso, inghiottito dall’angoscia provocata dal suono delle campanelle utilizzate per capire se la vittima fosse veramente morta. Una pellicola interessante pur senza grandi sorprese.

Voto

Lorenzo, 32 anni, appassionato ed accanito lettore, principalmente riguardo il soprannaturale. Amante dei buoni film e degli scenari horror. Ricercatore e studioso del paranormale.

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