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[Recensione] Gone Baby Gone

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Gone Baby Gone: il sottile e delicato rapporto fra bambini e adulti nell’esordio registico di Ben Affleck.

La Trama

Una bambina viene rapita nei meandri peggiori e più oscuri della città di Boston. A due detective il compito di ritrovarla sana e salva.

L’Analisi

Con Gone Baby Gone, Ben Affleck (Armageddon) per la prima volta sceglie di mettersi dall’altra parte della macchina da presa e di girare un film interessante. Per nulla scontato. Gone Baby Gone è una pellicola che analizza e racconta il non sempre facile e sottilissimo rapporto fra genitori e figli. La tossicodipendenza della madre non aiuta di certo ma la presenza degli zii cambia un po’ le cose. Nonostante sia un film piacevole e ben girato c’è un qualcosa che non lo rende appetibile. Probabilmente la scelta del titolo non è proprio azzeccata. Gone Baby Gone era il titolo di una canzone dei Bee Gees o dei Platters e potrebbe portare fuori strada lo spettatore che si troverà davanti un film che non ha nulla a che fare con il proprio titolo e racconta tuta un’altra storia. Ma, d’altronde, il titolo rispecchia quello originale dell’opera di Dennis Lehane (l’autore anche di Mystic River). Purtroppo non sempre le trasposizioni cinematografiche di opere letterarie hanno successo, a meno che non siano girate e dirette da mani esperte. Affleck decide di mettere in risalto la figura del fratello minore, Casey, affiancandogli Morgan Freeman e Ed Harris. Non sbaglia perché il fratello non deluderà le aspettative ma, al contrario, sarà capace di uscire dagli stereotipi. Mescolando determinazione e timidezza Affleck, coadiuvato da Lehane, racconta le pieghe meno conosciute delle persone, quel intrico di torti e ragioni che tutti ci portiamo dentro. E cerca di districarlo portandolo sul grande schermo. Quando la madre si trova davanti alle telecamere sembra quasi di ritrovarsi davanti uno di quel telegiornali nostrani che parlano di cronaca nera. Quella cronaca nera fin troppo spesso abusata ad infarcita di personaggi ed attori (proprio come nel film).

Pareri Personali

Gone Baby Gone è un film che non delude. Probabilmente un titolo diverso avrebbe avuto un altro impatto. Ma la sostanza è molto positiva. Il rapporto fra genitori e figli è sempre un terreno ostico e spesso invalicabile. Una pellicola che, per essere l’esordio, non ha grandi pecche o mancanze. Oltre alla presenza dei già citati Freeman ed Harris, troviamo anche una bellissima interpretazione della madre da parte di Amy Ryan. Guardando il film si capisce che tutti hanno dei lati oscuri. Lati tenuti nascosti persino alle persone più care. Anche i buoni hanno una parte sconosciuta, spesso persino a loro stessi. Molto spesso la vita ci pone davanti delle scelte che potrebbero mettere in dubbio le nostre qualità morali: saremo in grado di scegliere nel modo migliore?

Voto

Lorenzo, 32 anni, appassionato ed accanito lettore, principalmente riguardo il soprannaturale. Amante dei buoni film e degli scenari horror. Ricercatore e studioso del paranormale.

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